Al centro del 15° report Covid-19 di Confartigianato
Le previsioni dell’Ocse pubblicate la scorsa settimana collocano il PIL dell’economia italiana del 2022 al di sopra dello 0,4% del livello del 2019, risultato di una crescita del 5,9% per quest’anno e del 4,1% per il prossimo anno. Le previsioni della Nota di aggiornamento del DEF 2021, attesa per il 20 settembre e che sarà varata nel prossimo Consiglio dei Ministri, dovrebbero confermare l’intensità della ripresa. L’analisi della ripresa dell’economia italiana e dei rischi in essere è stata al centro della presentazione del 15° report Covid-19 di Confartigianato. ‘Dentro la ripresa, tra rimbalzi e incertezze. Prospettive d’autunno per le MPI’, aperto da Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato e concluso da Bruno Panieri Direttore delle Politiche Economiche.
Tra i contenuti del report presentati da Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi, si evidenzia come la ripresa sia guidata dalle costruzioni e dai settori dell’economia digitale, tra i quali si distingue il boom delle vendite dell’e-commerce (+58,8% nei primi sette mesi del 2021). Manifattura e made in Italy forniscono un consistente apporto alla ripresa: nel secondo trimestre 2021 la produzione manifatturiera italiana ha recuperato i livelli dello stesso periodo del 2019, a fronte del sensibile ritardo di Francia (-5,6%) e Germania (-5,9%). Le esportazioni delle imprese italiane salgono del 4,1% rispetto i livelli pre-Covid-19, a fronte del +1,2% della Germania.
Mentre il superbonus del 110% sta sostenendo l’attività edilizia, il credito d’imposta per gli investimenti stimola la domanda interna di macchinari: ad agosto le attese sugli ordini interni di macchinari si collocano su livelli che non si registravano dal 1995.
Nei settori in ripresa si addensa più della metà (53,5%) dell’occupazione dell’artigianato, interessando 1 milione e 399 mila addetti.
La ripresa sta stimolando la domanda di lavoro, trainata dalle micro e piccole imprese, mentre sale la difficoltà di reperimento del personale. Rallenta la domanda di prestiti delle imprese (+1,7% a luglio) dopo il picco di fine 2020 determinato dalla crisi di liquidità conseguente alla pandemia. Nei primi otto mesi del 2021 gli start up di impresa salgono del 17,6% rispetto all’anno precedente, mentre le cessazioni rimangono condizionate dai provvedimenti di sostegno messi in atto dal Governo.
Il report di Confartigianato esamina anche i rischi, in particolare quelli derivanti dalla caro commodity, con la salita della bolletta energetica.
In vista della prossima manovra di bilancio, i conti pubblici rimangono sotto stress dopo gli straordinari interventi per contenere i danni economici della pandemia. Il deficit quest’anno supera i dieci punti percentuali di PIL, mentre vola il debito pubblico: nei 17 mesi della pandemia è salito di 279,2 miliardi di euro, alla velocità di 6.237 euro al secondo.
Nel focus territoriale , sono presentate le più recenti dinamiche relative ad un ampio set di dati regionali e provinciali tra cui presenza di MPI nei settori in ripresa, indicatori di mobilità, demografia di impresa, mercato del lavoro, export, intensità del ricorso al Fondo di garanzia, durata procedimenti civili e interazioni digitale con la Pubblica amministrazione.
Il 15° report Covid-19 di Confartigianato ‘Dentro la ripresa, tra rimbalzi e incertezze. Prospettive d’autunno per le MPI’, clicca qui per scaricarlo.
VARIAZIONE DEL PIL 2022 RISPETTO LIVELLI 2019 PRE-COVID NEI PAESI G20
Var. % 2022 rispetto a 2019, previsioni a prezzi costanti del 21 settembre 2021 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse
VALORE AGGIUNTO SETTORIALE: SECONDO TRIMESTRE 2021 RISPETTO AL LIVELLO PRE-CRISI
Var. % rispetto quarto trimestre 2019, dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
ADDETTI DELLE IMPRESE ARTIGIANE NEI SETTORI IN RECUPERO RISPETTO AL PRE COVID-19
Settori in recupero, con attività I semestre 2021 superiore al I semestre 2019, addetti imprese artigiane nel 2019 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat