“Fallo secco!”, la campagna di Confartigianato per il lavaggio professionale dei capi
“Fallo secco!” è la campagna delle pulitintolavanderie di Confartigianato per la promozione del lavaggio a secco dei capi, garanzia di pulizia efficace e igienizzazione di abiti, vestiti, coperte e tanti altri accessori indossati e utilizzati ogni giorno dagli italiani. Il COVID-19, come tutti i virus, è avvolto da uno strato lipidico sensibile all’etere, al cloroformio e ai solventi, utilizzati nella maggior parte delle lavanderie tradizionali, dove almeno una macchina da lavaggio fa uso di idrocarburo clorurato (tetracoloretilene – percloroetilene o idrocarburi KLW) per il trattamento e la pulizia dei capi. Un’ulteriore garanzia di sicurezza per la salute e la tutela di tutti, a cominciare dai vestiti che indossiamo tutti i giorni. “La circolare del Ministero della Salute del 22 maggio scorso sull’Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome – indica il lavaggio dei capi come una certezza nelle esigenze di sanificazione, sia in acqua con normali detergenti o a secco presso le lavanderie professionali. Una manutenzione certamente straordinaria ma molto utile per garantire l’igienizzazione dei propri abiti. Per questo motivo, con la campagna di informazione vogliamo parlare direttamente alla nostra clientela, in particolare in questo periodo in cui ci sono dubbi e timori, non soltanto per i capi indossati durante la giornata ma anche per i vestiti acquistati in negozio o su internet. Sono certa che la valorizzazione della nostra professione passi anche per questo tipo di iniziative”.
“Fallo secco!“, quindi, è l’appello delle pulitintolavanderie di Confartigianato a tutti gli italiani, un invito nato in Veneto e rimbalzato presto lungo tutto lo Stivale. La situazione delle lavanderie tradizionali è molto difficile, come quella di tanti altri settori della nostra economia. Proprio per il ruolo strategico svolto dalle lavanderie tradizionali per il contenimento del contagio, in questi mesi di divieti e limitazioni hanno potuto lavorare. Il blocco delle attività di imprese e professionisti, la sospensione di eventi, fiere e convegni, però, hanno portato drammatici cali di fatturato nei bilanci di migliaia di micro e piccole imprese. A quel punto, senza poter contare sui ristori stanziati dal Governo.